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maggio 29, 2020

Camicie più lunghe delle giacche, dolcevita indossati sotto le polo, asimmetrie sartoriali, neo etnico e perfino il ritorno della cravatta.

Era il 1994 e nel mondo della moda maschile scoppio una polemica provocata da Gianni Versace. L’uomo senza cravatta, un libro edito da Mondadori con le foto di Bruce Weber, Richard Avedon e Herb Ritts in cui modelli dai fisici prestanti e celebri clienti abituali (Jeremy Irons, Sting, Sylvester Stallone, Mickey Rourke, Jeff Bridges) indossavano gli abiti del marchio ma rigorosamente senza cravatta mentre i testi, dello stesso Versace e di Bob Wilson, decretavano esplicitamente la fine di quello che era considerato l’accessorio maschile per eccellenza.

Si indignarono gli industriali-produttori e i maschi benpensanti ma quella provocazione servì a eliminare un obbligo.

Ora Donatella Versace la ripropone con tanto di firma originale ma abbinata a una giacca in pvc. Così e la moda.


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